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Rospo calamita

Epidalea calamita
Precedentamente: Bufo calamita

Maschio di rospo calamita

Maschio di rospo calamita (© Andreas Meyer)

Scheda specie

Stato di minaccia : minacciato (EN)

Priorità nazionale : media (3)

Caratteristiche :

  • Dall’aspetto tozzo e balordo
  • Zampe posteriori corte
  • Pelle e verruche di color rosso
  • Pigmentazione color marrone, beige o grigio
  • Macchie color marrone scuro o verde oliva, che formano un vago disegno sulla parte dorsale
  • Linea dorsale appariscente di color giallo zolfo o biancastra
  • Iride color giallo-verde 
  • Pupilla orizzontale a forma di ellisse
  • Ghiandole paratoidi parallele e ben visibili
  • Timpani poco visibili

Confusioni possibili

Rospo smeraldino
Rospo comune

Canti degli anfibi

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description

Caratteri distintivi

Il Rospo calamita, Epidalea calamita Laurenti 1768, o Rospo dei canneti (calamita deriva da calamus = canna), è presente in Svizzera al Nord delle alpi ma manca nel Canton Ticino. Con i suoi 5-7 cm di lunghezza è più piccolo sia del Rospo comune sia del Rospo smeraldino. I suoi arti posteriori sono corti e non gli permettono di saltare, consentendogli tuttavia agili corse, che ricordano un po’ quelle dei topi.

Maschi e femmine hanno più o meno le stesse dimensioni. La colorazione dorsale dei maschi è biancastra, con marmorizzazioni olivastre che si estendono, sotto forma di macchie, anche sulle zampe. Spesso sono presenti piccole verruche rosso-arancione. Caratteristica è la sottile, ma di norma ben pronunciata striscia chiara longitudinale che corre lungo la zona vertebrale (attenzione: occasionalmente la striscia può anche mancare!). Le femmine mostrano un disegno simile, pur se di un verde-oliva più scuro. Nelle femmine sia il ventre sia la gola sono biancastre. Nei maschi ciò vale solo per la parte ventrale, mentre è bluastra o violacea la sottile membrana del sacco vocale, che durante il canto può essere gonfiata fin quasi a raggiungere le dimensioni dell'intero corpo dell'animale.

moeurs

Modo di vita

Il Rospo calamita è una specie pioniera e vagabonda. I primi individui iniziano ad essere attivi nelle sere temperate di primavera, attorno alla metà di aprile, eccezionalmente già alla fine di marzo. I maschi iniziano a cantare al crepuscolo, attorno alle grosse pozzanghere. In poco tempo è tutto un coro di maschi gracidanti che emettono il loro metallico "ärrr - ärrr", udibile, nelle serate senza vento, anche a centinaia di metri di distanza. Particolare è la posizione dei maschi durante il canto: alti sulle zampe, qualche volta addirittura sulla punta delle dita, gli animali si mantengono sollevati nell'acqua stagnante, di solito sulle sponde, talvolta anche sulla riva asciutta. Non gracidano invece mai lasciandosi galleggiare sulla superficie dell'acqua (come fa ad esempio la Raganella o l’Ululone a ventre giallo).

All'avvicinarsi di una femmina o di una coppia, il maschio gracidante nuota o corre incontro al potenziale partner, tentando di afferrarlo con le zampe anteriori. Se l'afferrato è un maschio, quest'ultimo emette prontamente un breve grido di difesa e allontana l'intruso con una zampata posteriore. Avvenuto l'accoppiamento, la femmina depone nell'acqua stagnante uno o due lunghi cordoni gelatinosi contenenti alcune migliaia di uova, disposte in due file, che vengono prontamente fecondate dal maschio.
 

Il periodo riproduttivo del Rospo calamita si estende dalla fine di marzo fino ad agosto inoltrato, se pur con periodi di differente intensità. Nel corso del "periodo di punta", tra la fine di aprile e maggio, i cori si prolungano durante tutta la notte fino all'albeggiare; più tardi, verso la fine della primavera, i concerti hanno luogo solo la sera e il mattino molto presto. In questo periodo vi sono fasi durante le quali gli individui attivi sono pochi, talvolta nessuno (ad es. quando la temperatura dell'acqua scende sotto i 10°C). Più avanti ancora nella stagione, in piena e tarda estate, i cori sono udibili solo durante e dopo le piogge. Il lungo periodo riproduttivo permette dunque alla specie di deporre uova in qualunque momento da aprile ad agosto, a condizione che la temperatura dell'acqua sia almeno di 12°C.

Durante il giorno gli animali rimangono nascosti sotto grosse pietre, assi e tegole o in buche del terreno. Occasionalmente qualche maschio gracida anche in pieno giorno, ben nascosto nel suo nascondiglio.
I maschi presenti al luogo d'acqua durante il lungo periodo riproduttivo non sono sempre gli stessi: nuovi gruppi sostituiscono man mano quelli che se ne vanno. Le femmine, da parte loro, si soffermano solo brevemente al sito di riproduzione, spesso anche solo una notte, così che attorno alle pozze è sempre riscontrabile una massiccia predominanza di maschi. Al di fuori del periodo riproduttivo la maggior parte degli individui conduce una vita nascosta nei dintorni più o meno ristretti dello specchio d'acqua. Quest’ultima è una fase poco conosciuta della vita del Rospo calamita.

Si suppone comunque che siano soprattutto gli adulti immaturi ad abbandonare definitivamente il luogo di nascita, alla ricerca di nuovi habitat da colonizzare, compiendo anche spostamenti di parecchi chilometri. La strategia riproduttiva del Rospo calamita si fonda sul rapido sfruttamento di piccole pozze o pozzanghere temporali facilmente riscaldabili, nelle quali praticamente non esistono predatori. I girini hanno uno sviluppo velocissimo e tollerano senza inconvenienti temperature dell'acqua superiori ai 30 °C. In 3-6 settimane il ciclo di sviluppo viene completato! Ciò non toglie che spesso questa sorta di gioco d'azzardo finisca male e il prosciugamento della pozzanghera porti ad una perdita totale delle larve. Quando invece l'azzardo ha successo, sono migliaia i minuscoli rospetti lunghi 7-8 mm e del peso di ca. 75 mg che riescono a completare la metamorfosi.

repartition

Distribuzione

Il Rospo calamita occupa un areale che si estende come una fascia larga di circa 700 km lungo la costa atlantica, dal Sud della Spagna attraverso la Francia, gli Stati del Benelux, la Germania, la Danimarca, la Cecoslovacchia, la Polonia e l'Unione Sovietica occidentale fino agli Stati baltici. Popolazioni isolate sono localizzate nella Svezia occidentale e meridionale, in Inghilterra e in Irlanda.

In Svizzera la specie abita solo le regioni basse del Nord delle Alpi, da Ginevra fino ai Cantoni di Turgovia e San Gallo, senza raggiungere la Valle del Reno sopra il Lago di Costanza.  Fino a 10 anni fa, la specie era ancora ben presente nel Canton Friborgo, nel Seeland bernese e nei Cantoni di Argovia e di Zurigo. Raggiungeva la quota più elevata della sua distribuzione svizzera nei pressi di Schwarzenburg (BE), a 880 m di altitudine. D’allora la specie ha subito una drastica diminuzione della popolazione. Come già anticipato, la specie non è presente nel Canton Ticino.

carta di distribuzione

protection

Protezione

Il Rospo calamita è una delle specie anfibie rare in Svizzera. I suoi luoghi di riproduzione sono estremamente instabili: o vengono prosciugati, o si interrano, o si coprono di vegetazione, diventando in poco tempo inadatti alla specie.

Il Rospo calamita non è dunque un anfibio idoneo per lo stagno in giardino, poiché è pressoché impossibile mantenervi a lungo termine un ambiente pioniere. La protezione di questa specie è dunque compito delle autorità e delle associazioni naturalistiche. Anche nelle cave la salvaguardia di spazi adatti alla specie è di difficile attuazione: nelle cave moderne infatti l'attività è diventata così intensa da rendere minima la probabilità che una piccola pozza resti inalterata per alcune settimane.

Se una cava riesce a sfuggire al normale destino di essere colmata e viene assicurata alla protezione della natura, gli interventi di gestione per mantenervi gli stadi pionieri si rivelano impegnativi e onerosi, poiché comportano l'utilizzo regolare di scavatrici, con le quali ogni paio d'anni il terreno e le scarpate devono essere rimossi al fine di ricreare nuovi specchi d'acqua. Il lavoro deve poi essere completato con la posa di strutture di rifugio quali mucchi di pietre, sassi o tegole.

A breve termine devono essere tutelati i luoghi di riproduzione ancora esistenti adatti al Rospo calamita. È di vitale importanza aumentare il numero di specchi d’acqua e le loro dimensioni in modo da formare nuovamente delle grandi popolazioni. Nuove esperienze riguardo all’habitat di questa specie devono essere fatte sui terreni agricoli che presentano campi e praterie che si innondano temporaneamente. Si tratta inevitabilmente di habitat artificiali e utilizzati dall'uomo, spesso occupati spontaneamente dall'animale. Bisogna tuttavia sottolineare che anche il processo di occupazione spontaneo viene reso sempre più difficoltoso, talvolta impossibile, dalla progressiva banalizzazione del nostro paesaggio e dal conseguente sempre più pronunciato isolamento dei singoli habitat. La tutela permanente di pochi siti favorevoli non è quindi sufficiente: il nostro paesaggio è oggi soprattutto carente in dinamica (l'eccezione è rappresentata dall'attività edilizia, che però ovviamente non ha come scopo la creazione di nuovi ambienti naturali).

A medio termine deve essere ricreato nel nostro paesaggio un reticolo di ambienti naturali in stadi di sviluppo differenti, che a intervalli regolari dovranno essere riportati artificialmente, a turno, allo stadio pioniere.

A lungo termine è auspicabile la ricostruzione di habitat primari per il Rospo calamita, ripristinando in parte la dinamica naturale andata perduta di fiumi e laghi e riducendo drasticamente le immissioni di sostanze nutritive. Solo a queste condizioni il Rospo calamita potrà sopravvivere a lungo nel nostro Paese indipendentemente dall'uomo. Da parte sua l'animale non negherebbe certo la sua collaborazione attiva, colonizzando spontaneamente in breve tempo i nuovi habitat. L'uomo dovrebbe dunque occuparsi unicamente di ricreare le condizioni collaterali favorevoli.

habitat

Habitat

Il Rospo calamita mostra una forte propensione per le aree pioniere, instabili o rimaneggiate da poco tempo, dove la ricolonizzazione è allo stadio iniziale, ad esempio le cave di ghiaia, sabbia o argilla, le piazze d'armi, i cantieri e le discariche. Si tratta, come si può vedere, di "habitat secondari" creati dall'uomo.

L'animale utilizza spontaneamente anche i campi allagati o le pozzanghere dei cantieri, luoghi dunque dall'esistenza molto precaria. Questi siti sono oggigiorno troppo rari a causa dei sistemi di drenaggio troppo efficienti e dei canali d’acqua sotterranei. Questi problemi sono talmente importanti che diventa molto difficile preservare questa specie anche in luoghi protetti   Quando uno specchio d'acqua dopo alcuni anni si copre di vegetazione, il Rospo calamita lo abbandona.

Rarissimi, quasi del tutto scomparsi, sono ormai i luoghi di riproduzione primari del Rospo calamita, costituiti dai banchi di ghiaia e di sabbia dei fiumi ancora naturali e dalle rive lacustri pianeggianti con una vegetazione rada di canne e carici.

immagini

Galleria di immagini

Pubblicazioni

Il Rospo calamita - biologia e protezione: Descrizione della specie, dello modo di vita, dell'habitat, del livello di minaccia e della protezione.

Kurt Grossenbacher 2003: Opuscolo Il Rospo calamita. infofauna (karch) Centre national de données et d'informations sur la faune de Suisse.

Einführung - Massnahmen - Umsetzung der Massnahmen - Praxisbeispiel - Literaturverzeichnis - Anhang

Murielle Mermod, Silvia Zumbach 2010: Praxismerkblatt Artenschutz Kreuzkröte Bufo calamita. infofauna (karch) Centre national de données et d'informations sur la faune de Suisse.

Introduction - mesures - mise en oeuvre des mesures - exemple pratique - référence - annexe

Murielle Mermod, Silvia Zumbach 2010: Notice pratique pour la conservation du crapaud calamite Bufo calamita. infofauna (karch) Centre national de données et d'informations sur la faune de Suisse.

Zusammenfassung der Diskussionsrunde des Kreuzkröten-Workshops der karch: Biologie der Kreuzkröte: Life history, Populationsstruktur, Ausbreitung, Larvenstadium, Juvenile und Adulte; Gewässerlebensraum; Landlebensraum; Lebensraum Kiesgrube und Landwirtschaftliches Nutzland (NL); Beweidung und Mahd; Erfolgskontrolle; Forschung.

Workshop Kreuzkröte vom 30.11.2012. Bern. info fauna karch.